
Come vedono gli animali: la struttura degli occhi
In questi ultimi anni la presenza di animali all’interno delle famiglie è sensibilmente aumentata e la consederazione dell’animale stesso ha raggiunto la consapevolezza di avere un componente aggiunto nella famiglia.
Ma, quando il nostro animale ci guarda come ci vede? Rosa e fosforescente, in bianco e nero, ad alta definizione, appannato?
Tutti gli animali hanno occhi per vedere il mondo a modo loro. Anche gli invertebrati più semplici, gli insetti più piccoli, persino le meduse, per il 99% composte da acqua, hanno cellule sensibili alla luce che servono per vedere. Anche se molti animali hanno occhi simili ai nostri, oggi sappiamo che il nostro sistema visivo è unico in natura, condiviso solamente dalle scimmie antropomorfe e poche altre specie.
Ogni specie si è infatti evoluta sviluppando le caratteristiche visive più adatte al proprio habitat e stile di vita. Non si può dire che vedano meglio o peggio: vedono nel modo migliore per loro. Le talpe vedono bene da vicino e nel buio più completo delle loro tane; i cani non riconoscono i colori ma vedono bene nella penombra e al crepuscolo. Le mosche e gli insetti in genere non distinguono chiaramente le forme, ma vedono un numero maggiore di immagini fisse al secondo.
L’occhio nei vertebrati funziona come una telecamera: la cornea e il cristallino sono lenti che catturano le immagini e le mettono a fuoco per poi essere proiettate sulla retina. Nella retina sono presenti i fotorecettori: i coni, adatti alla visione diurna, e i bastoncelli, che servono per la visione notturna. Nell’occhio umano, i coni e bastoncelli sono ben bilanciati, quindi la visione risulta essere megliore alla luce del giorno. I lupi e i cani hanno invece una retina ricchissima di bastoncelli e perciò più adatta alla visione nell’osurità del crepuscolo e della notte, quando cacciano. I rapaci hanno un punto centrale dell’occhio che funge come un teleobiettivo ed ingrandisce i particolari di ciò che vedeno.
Diversi animali, inoltre, hanno occhi sensibili alla luce ultravioletta: è il caso di alcune farfalle, che grazie a questa caratteristica riconoscono i maschi dalle femmine. Altri animali sono invece sensibili agli infrarossi, per esempio i serpenti, i quali riconoscono le prede attraverso il calore del sangue grazie a recettori termici posti sotto gli occhi e che il cervello associa alla visione oculare.
.